blanco è tornato con “piangere a 90”
Dopo quasi un anno di silenzio, Blanco torna con “Piangere a 90”, un brano che non è solo una canzone, ma uno sfogo emotivo lucido e crudo.
Dietro il personaggio, dietro la voce che ha riempito arene e classifiche, c’è Riccardo, un ragazzo di 22 anni che ha conosciuto il cielo troppo presto – e ha scoperto quanto possa fare freddo anche lassù.
“Ho toccato il cielo e il dito si raffredda”
Non è solo una frase poetica: è l’ammissione di quanto il successo possa diventare ingombrante, quando sei ancora giovane, in costruzione, e il mondo ti guarda come se fossi già arrivato.
Blanco in questo pezzo non recita, non interpreta – si mette a nudo. Parla d’amore, ma soprattutto parla di quello che il successo non ti insegna: come restare intero mentre tutti ti vogliono a pezzi.
“Mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza”
In un’immagine, racconta la confusione tra normalità e crisi, tra bisogno e dipendenza, tra l’essere visti e l’essere capiti. Arriva un’ambulanza quando qualcosa è crollato, quando il dolore non si può più gestire da soli, rivelando quanto spesso sotto una fuga si nasconda una richiesta d’aiuto.
“Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra.”
Perché oggi è facile cambiare ciò che si vede. Ma i sentimenti non si correggono con una puntura o con un filtro. Servono tempo, verità e il coraggio di sentire tutto, anche quando fa male.
Con Piangere a 90, Blanco ci ricorda che essere veri, oggi, è un atto rivoluzionario.
E forse è proprio questo che lo rende così necessario.